Umanesimo, prassi, politica
L'illuminazione me l'ha data Odile Decq l'altra sera alla bellissima serata di presentazione dell'Associazione per Riccardo Sarfatti. Come spesso accade e tanta letteratura ci ha insegnato lo sguardo dell'altro è sempre illuminante. In effetti se c'è un tratto peculiare della cultura e dell'antropologia italiana, perfino nelle drammatiche parodie che negli ultimi anni hanno dominato la scena, è nell'umanesimo creativo, intraprendente tipico della cultura rinascimentale, l'epoca in cui questo Paese ha dato il meglio di se in tutti i campi. Un'idea integrale complessa/complessiva dell'uomo. Un uomo leonardesco. Con la cultura del rischio al centro del racconto. Il binomio rischio/innovazione più che quello speranza/disperazione, due facce, queste ultime, di una stessa medaglia mentale/fatalista/idealista che si contrappone all'homo faber che ama la zappa, che sente l'unicum tra corpo e mente. Non credo agli specialismi. Credo siano un pericolo. Da quell'idea (rinascimentale) di unitarietà mi convince passa tutto, perchè in effetti credo che tutto è politica, e che la politica (e la filosofia) è la non specializzazione per eccellenza. La politica riguarda tutti i soggetti di una comunità, e non esclusivamente chi fa politica attiva. L'uomo è per natura un animale politico perchè è comunitario, sociale. E nessun fatto, o atto della vita si sottrae alla politica. Questo si associa ad una concezione della Politica come prassi. Comportamento quotidiano. Scelte e azioni nel proprio agire quotidiano e professionale. Oggi la linea sottile tra democrazia e populismo mette in discussione la sensatezza in sè di quel fragile e tutto sommato recente strumento che è la democrazia rappresentativa, con tutti i suoi strumenti: partiti, eletti, etc. Tra i cardini di un necessario ripensamento c'è la differenza tra cittadino e popolo. C'è l'idea che esiste un 'interesse di ciascuno all'interesse generale (e non un astratto Bene Comune). C'è il nodo di quale educazione, quale pedagogia per quale società. Maieutica o dottrinale. Pensare questo in un momento così negativo per l'immagine che certa politica da di se può sembrare astratto ed è invece motivante. E' il senso di un cammino che val la pena di fare anche quando la salita è più impervia. Arte, politica, cultura, filosofia sono parti di uno stesso campo semiologico/ontologico. E' in fondo per me rappresentano la risposta alla domanda che cos'è la vita/come si vive con pienezza. Da oggi con una nuova consapevolezza rinascimentale.