Andavo a 30 allora per trovar l’anima mia
Quotidiana odissea di un pendolare con la ciliegina dei fantastici 70 all'ora.
Mi viene in mente una canzone che mi cantava mia zia. Avanti indrè, avanti indrè che bel divertimento. E questo il pensiero di chi tutti i giorni, più volte al giorno percorre per lavoro la nostra bella tangenziale da e per Milano. E mentre la percorre pensa. Pensa a quanto poco ci vorrebbe a fare la metropolitana. Che l’hanno fatta su viale Zara. Han messo in piedi un marasma. E c’èra già il tram veloce. Ma li si sa è dentro Milano. Invece qui dopo aver speso tante parole (PDL e Lega ha fatto anche i cartelli per ringraziare come se fossero già seduti in carrozza) la metropolitana non la finanziano. Hanno altre priorità. Intanto i pendolari continuano nella loro quotidiana odissea. Pagano il casello. E parcheggiano in coda. Come parcheggio non è neanche così caro. Il presidente Podesta’ della Provincia di Milano è arrivato e l’ha subito aumentato. Ha detto che serve per finanziare il trasporto pubblico. Ho proposto di fare almeno un fondo collegato alla realizzazione della metropolitana. Invece niente. Prima si inventano le catene obbligatorie. Ritirate all’ultimo minuto. E chi se l’è comprate pazienza. Ora inventano il limite di 70 allora. Che certe mattine dici: arrivarci a 70 allora. Ma certe sere che fai tardi ed tutta libera pensi: mi manca solo una bella multa. Per ridurre l’inquinamento dicono. A me han sempre spiegato che la coda inquina più di tutti. Certo il metrò di inquinamento ne toglierebbe. E parecchio. Il tema è serissimo. Ne va della nostra salute. Per questo ci vorrebbero persone serie che prendessero provvedimenti seri. Ascoltassero le persone. Magari provassero ad esserci la mattina e la sera su quella tangenziale. Che mettere i cartelli si fa in fretta. Ad arrivare in ufficio sempre meno.